Se non ti vedo non esisti – Levante

TITOLO: Se non ti vedo non esisti

AUTORE: Levante

EDITORERizzoli

PREZZOcartaceo 17,00 € – e-book 7,99 €

PAGINE: 261

Anita, redattrice in una rivista di moda, è quello che tutte sognano di essere: bella, giovane, elegante e colta. Ma anche tremendamente complicata. Sua madre e sua sorella, così concrete, non capiscono da dove arrivi la sua inquietudine, quella voglia di mangiarsi ogni attimo come fosse l’ultimo e di scappare a gambe levate non appena qualcuno minaccia di metterla in gabbia. Anita però lo sa bene: quando si guarda allo specchio, le sue “mille me” – così le chiama lei – riflettono i suoi cambiamenti di umore e la incoraggiano, la contraddicono, la rimproverano quando sbaglia. Perché Anita sbaglia spesso, soprattutto quando si tratta di uomini.

I suoi errori più grandi sono tre: Filippo, affascinante e indisponibile, incontrato per caso su un volo per New York; Flavio, un incrocio di sguardi che si è trasformato in passione; e poi Jacopo, il marito che le è sempre stato accanto ma ultimamente sembra non capirla più. Anita crede di amarli tutti, ma forse la verità è che la vita le sta sfuggendo di mano, come la sua immagine riflessa nello specchio. Dovrà scavarsi dentro e fare i conti con un passato ancora dolorosissimo, per imparare a prendersi cura di sé senza smettere di innamorarsi e di sbagliare: solo così potrà ricominciare a vedersi, e a esistere, davvero.

“Se non ti vedo non esisti” è il libro d’esordio di Levante come autrice. Nota come bravissima cantautrice Claudia Lagona, in arte Levante, è reduce da un grande successo sanremese. E’ stata proprio la sua partecipazione al 70° Festival di Sanremo con la canzone “Tikibombom” che mi ha spinta a prendere in mano questo libro che giaceva ormai da tempo nella mia libreria.

Adoro la scrittura di Levante, sia i testi delle sue canzoni, che il modo che ha di raccontare in questo romanzo. “Se non ti vedo non esisti” non è la classica storiella di un amore adolescenziale, ma racconta, con terribile realismo, la vita di una trentenne. Anita infatti è una normalissima donna dei nostri tempi, presa tra impegni lavorativi e un matrimonio che sin dalle prime pagine si dice in crisi. Il suo amore con Jacopo non è mai descritto e vissuto apertamente nel testo. Si scopre tra le pagine che la coppia vive ormai da separati in casa e che è Anita quella che non ama più il marito.

La protagonista di “Se non ti vedo non esisti” è Anita, una giovane donna di 30 anni che lavora come redattrice. Anita è la voce narrante che tra un viaggio e un altro, un incontro, un rientro a casa, racconta al lettore la sua interiorità. Anita è una donna complicata, con un’inquietudine apparentemente senza motivo, che cela nel suo animo ricordi di un passato forse non completamente superato.

Jacopo, suo marito, anche se spesso è fuori per lavoro ed è rimasto ferito dal fatto che Anita non vuole figli, sembra ancora amarla. Le dedica molte attenzioni che probabilmente lei non pensa (giustamente) di meritare. Anita invece, stanca e senza nessun tipo di interesse verso il suo matrimonio, cerca felicità altrove. Conosce prima Filippo e poi Flavio. Le “relazioni” che instaura con questi uomini non sembrano però darle la felicità e la pace che va cercando. Allo stesso tempo inoltre queste storie non le consentono di trovare la forza di lasciare il marito.

“Se non ti vedo non esisti” è un viaggio nell’anima di Anita. Il libro molto spesso tralascia azioni e trama per dedicarsi alla descrizione dei pensieri, dei dubbi, delle incertezze e delle paure della protagonista. Anita è un personaggio che si apre completamente al lettore, ma che, nella sua eterna indecisione e nella sua ricerca di svago, rischia di non farsi apprezzare più di tanto. Ha mille personalità e proprio per questo non sembra in grado di decidere del suo futuro, soprattutto in fatto di amore.

La scrittura di Levante è qualcosa che ti entra dentro. Semplice e diretta, sa rendere molto bene la realtà e la cruda verità dei sentimenti. Ho particolarmente apprezzato gli ultimi due capitoli che sono una vera svolta. Dopo pagine e pagine di pura indecisione e di vissuti che sembrano voler quasi dire “viviamoci il presente, poi si vedrà” ci volevano proprio! Mi sono affezionata al personaggio di Anita proprio in quegli ultimi due capitoli, poco più di dieci pagine, dense di vita. In alcuni tratti la storia di Anita mi ha ricordato la mia amata Emma di “Non è la fine del mondo” di Alessia Gazzola.

Mi aspettavo qualcosa in più da questo libro. Di certo è una lettura veloce, che può essere fatta anche in una sola giornata. Personalmente, provenendo da un breve periodo di crisi del lettore, ho impiegato molti giorni a leggerlo. Spesso non mi sono sentita spinta a continuarne la lettura.

VOTO: 3,5/5

CITAZIONI:

“E’ così, siamo ponti: nel momento in cui stringiamo la mano, creiamo una connessione con altre vite che diventano parte della nostra, con un contatto così superficiale eppure così profondo. Siamo vita perchè ci mischiamo ad altre vite, curiosiamo nelle finestre delle case altrui col desiderio di sentirci parte della scena e non meri spettatori.”

“Cosa poteva mai esserci di peggio del felice ritratto di famiglia in casa dell’uomo che mi aveva scopato la testa? Perchè sì, di questo si trattava: aveva fatto l’amore con il mio cervello e questo si sa, è molto peggio di tutto il resto.”

“Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi in cui le scelte che facciamo sono il prodotto di una somma di emozioni, alla quale sottraiamo il buonsenso, moltiplichiamo per l’egoismo e dividiamo in parti uguali per tutte le volte in cui il risultato finale è lo stesso ed è sbagliato.”

“Vi sposate per colpa dell’ossitocina…l’amore è quello che resta quando l’ossitocina non c’è più!”

“Chissà perchè siamo in grado di renderci conto dei tesori che abbiamo e di rimpiangerli solo dopo averli perduti. Cosa ci spinge a dare per scontato le persone, le cose, la vita?”

“Ecco cos’era l’amore, lasciare libere le persone, anche di sbagliare, senza desiderare di possederle, senza giudicarle mai.”

“Non sarebbe stato facile ma dovevo farlo. Dovevo guardare in faccia il passato, rendergli la mano e dichiararci la pace.”

Pubblicato da thegiulybox

Mi chiamo Giulia e sono una ragazza di 27 anni con una grande passione per la lettura e per la musica. Nella vita sono un'ostetrica. Nel 2019 ho finalmente deciso di aprire questo blog, dopo tanti ripensamenti e tante paure, per poter dire la mia su ciò che leggo e per scambiare idee e consigli con altri amanti dei libri.