TITOLO: Se tu potessi vedermi ora
AUTORE: Carolina Orlandi
EDITORE: Mondadori
PREZZO: cartaceo 15,20€ – ebook 9,99€
PAGINE: 110
Un mese prima, David guardò mia madre negli occhi e le disse: “Avevi ragione. Se scampo questa, lascio tutto e inizio a fare solo quello che mi dici tu”.
Ma la sera del 6 marzo 2013 David Rossi, influente responsabile dell’area comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, precipita dalla finestra del suo ufficio nella storica sede della banca, nel pieno dello scandalo che ne avrebbe segnato il declino. La sua morte viene archiviata come suicidio, anche se fin dall’inizio emergono aspetti inquietanti nella dinamica della caduta e nei suoi retroscena: contraddizioni, dettagli controversi, reticenze, imperdonabili leggerezze.
Se tu potessi vedermi ora è un memoir bruciante, scritto nel nome del padre, il gesto necessario di una figlia per dissipare le ombre di una vicenda che, se per molti è soltanto cronaca, per lei è la vita stessa, da quando, sedici anni prima, David vi è entrato come marito di sua madre. Una vita privata e poi, traumaticamente, pubblica, in cui tutte le certezze sono diventate domande.
Carolina, oggi venticinquenne, consegna una parte finora invisibile della storia di David Rossi, raccontandolo dall’interno, come padre, marito e uomo: colto, ironico, integro e taciturno, con le sue passioni e i fantasmi che lo circondavano nei giorni prima della fine. E lo fa con gli occhi asciutti di chi è già abituato a lottare e vuole conoscere la verità. I ricordi personali si mescolano alle indagini giudiziarie e l’amaro stupore si trasforma in forza e consapevolezza a mano a mano che inizia a occuparsi della vicenda in prima persona. La disamina di ogni particolare fuori posto (…) si fonde con l’elaborazione impossibile di un lutto e il silenzio di una città intera, Siena, fino ad assumere i drammatici contorni del primo incontro di una giovane ragazza con la crudeltà e l’ingiustizia del mondo.
“Una sera, a tavola, ti ho chiesto come mi sarei dovuta muovere, un giorno, se avessi voluto scrivere un libro. E tu, con aria apparentemente disinteressata, mi hai detto: “Intanto per scrivere un libro bisogna aver qualcosa da raccontare”. Quella sera la presi come una mancanza di fiducia nei miei confronti. Oggi io racconto la più dura delle storie. La tua.”
La sera del 6 Marzo 2013 David Rossi viene ritrovato senza vita a Siena. Tutti abbiamo imparato a conoscere David e la sua famiglia a partire da quella terribile sera. Il caso mediatico che si sollevò in seguito al “suicidio” del responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena fu importante e noto a tutti. Sin da quell’ormai lontano 2013 una figura mi colpì più di tutte le altre. Era proprio quella di Carolina Orlandi e devo dire che la lettura di questo suo libro non ha fatto altro che incrementare la stima e il rispetto che ho verso questa ragazza.
Carolina ha la mia stessa età e quello che mi sono ritrovata a pensare più volte mentre mi perdevo tra le pagine del suo straziante racconto era semplicemente “ma come ha fatto?” Come ha fatto a soli 20 anni a sopportare la tragedia che l’ha colpita, ma, soprattutto, come ha fatto a rimanere salda e forte, una roccia, un punto di riferimento sia per gli investigatori, che per i giornalisti, che per la sua famiglia.
Carolina Orlandi comincia la sua narrazione dal principio. Tutti purtroppo conosciamo la tragica fine di David Rossi, tutti ormai siamo a conoscenza delle numerose ombre presenti nelle indagini riguardo la sua morte. Penso che la maggior parte degli italiani abbia visto, chi per interesse, chi anche solo casualmente, anche solo un servizio de Le Iene in merito a questa terribile vicenda.
“Se tu potessi vedermi ora” tratta la tragica scomparsa di David Rossi, ma non si concentra sui dettagli delle indagini o sui mille misteri che ruotano intorno alla Banca Monte dei Paschi di Siena. “Se tu potessi vedermi ora” è la dedica accorata di una figlia a un padre che non c’è più.
David Rossi non era nemmeno il padre di Carolina, ma il marito di sua madre. L’autrice in questo testo lo descrive però facendo percepire al lettore l’amore, il rispetto e la stima che aveva per quest’uomo. David è stato, di fatto, un padre per Carolina e quel titolo così straziante ci fa capire tutto il dolore che la sua morte le ha causato. Carolina Orlandi non è solo una figlia che ha perso il “padre” in un modo terribile, ma diviene ben presto anche la figlia che deve cercare di sostenere il più possibile la straziante vita della madre che, già malata, non trova più un senso alla sua vita senza il compagno.
Nonostante la sua giovane età e nonostante attimi di sconforto e dolore, Carolina trova una forza fuori dal comune, che le consente letteralmente di salvare la madre e, allo stesso tempo, di cominciare una lunga ed estenuante lotta per la verità. Troppe sono le cose che non tornano, troppi i dubbi e le incertezze che ruotano intorno a quella terribile sera in cui David perde la vita. Quel 6 Marzo di ormai 10 anni fa Carolina si trova davanti a una realtà agghiacciante che la porta a diventare donna, volente o nolente e che, ancora oggi, le richiede forza, coraggio, dolore e fatica, tutto in nome di David e della giustizia.
“Se tu potessi vedermi ora” è un testo scritto benissimo. Le pagine scorrono velocemente, senza un attimo di stallo. Ho apprezzato tantissimo non solo la parte principale, quella su David, ma anche le bellissime riflessioni che Carolina fa sulla separazione dei genitori e su quella famiglia allargata che l’ha “costruita per un quarto”.
Nonostante conoscessi già tutta la cronaca del caso David Rossi, ho divorato questo libro in pochissimo tempo perchè quel che è centrale in “Se tu potessi vedermi ora” sono i rapporti umani, il David padre, uomo e marito, il dolore di una famiglia distrutta e di un paese in cerca di giustizia.
VOTO: 5/5
CITAZIONI:
“Me l’hanno portato via quando ne avevo più bisogno. Dopo la laurea, l’ultima boa del percorso già tracciato, c’era davanti a me il mare aperto. E senza David, in quel mondo che solo lui conosceva bene, mi sentivo senza remi. Dentro di me gli avevo affidato da tempo il compito di interpretare la passione legata al giornalismo, perchè è con lui che l’avevo sempre condivisa. Eppure non glielo avevo mai detto.”
“Avevo tre anni quando i miei genitori si sono separati e da quando ho ricordi siamo sempre stati in cinque. Quattro genitori di una famiglia allargata, di cui io ero e sono il collante. Ognuno di loro mi ha costruito per un quarto.”
“Ho atteso tutta la vita che arrivasse il momento in cui mi avrebbe guidato, ho aspettato che si prendesse del tempo per ragionare insieme su come concretizzare le mie ambizioni professionali. Per anni mi ha liquidato dicendomi: intanto finisci l’università poi ne parliamo. Ma quando l’ho finita, lui non c’era più. Eppure, quel tempo solo per noi me lo ero guadagnato tutto.”
“L’ultima volta che l’ho visto vivo ho cercato ancora la sua attenzione.”
“Con il condizionale ci convivi. Ci litighi, lo rimpiangi, lo rinneghi. Ma entra inevitabilmente a far parte delle tue valutazioni, dei tuoi rimpianti. Diventa il demone principe con cui devi fare i conti.”