Sul mio corpo – Emily Ratajkowski

TITOLO: Sul mio corpo

AUTORE: Emily Ratajkowski

EDITORE: Piemme

PREZZOCartaceo 16,90 € – ebook 9,99 €

PAGINE: 224

“Il mondo celebra e premia le prescelte dagli uomini di potere.”

Ebbene si, ho voluto leggere “Sul mio corpo”, il libro di Emily Ratajkowski! Devo essere sincera, all’inizio sono stata indecisa sul da farsi, perchè spesso i libri scritti da modelle, influencer, persone famose mi hanno delusa. Probabilmente non lo avrei mai acquistato, ma visto che me lo sono ritrovato in casa perchè lo ha comprato il mio fidanzato (da sempre super fan di Emily Ratajkowski), ho voluto darle una possibilità e…ho fatto bene! Sono rimasta infatti piacevolmente sorpresa da questa lettura, sia per i temi trattati, sia perchè “Sul mio corpo” è un libro ben scritto.

Dal profilo Instagram di Emily Ratajkowski

Il testo originale “My body”, tradotto da Elena Cantoni, è uscito a Novembre in Italia. “Sul mio corpo” (Piemme, 2021) è il primo libro scritto dalla supermodella e influencer Emily Ratajkowski ed è principalmente la sua autobiografia.

Tra le pagine del libro infatti ritroviamo tutta la vita di Emily: nata nel 1991 a Londra, Emily ha poi vissuto con i genitori in California. Il racconto della sua infanzia e del rapporto con i genitori, la sua adolescenza e la scalata al successo, gli infiniti provini, i servizi fotografici, i primi ingaggi, fino al raggiungimento dei vertici della popolarità e alla nascita di suo figlio.

In “Sul mio corpo” Emily narra in modo sincero, a cuore aperto, tutta la sua storia, una vita apparentemente perfetta, se ci si limita a far scorrere il dito sulla sua pagina Instagram. Ovviamente così non è. Ecco allora che la Ratajkowski narra al lettore tutta la fatica, le lotte, le crisi e i soprusi che negli anni ha dovuto affrontare. Nella sua vita, e soprattutto nel suo lavoro, il problema principale sembra proprio essere quello di avere un bel corpo e di lavorare con esso.

“A vent’anni non capivo che le donne che traggono potere dalla propria bellezza devono quel potere agli uomini di cui hanno suscitato il desiderio. Che per quanto idolatrate dal mondo, sono gli uomini a esercitare il controllo, non loro. Affrontare la realtà delle dinamiche in gioco avrebbe significato ammettere quanto era limitato il mio potere, quanto è limitato il potere di qualsiasi donna che campa e magari raggiunge il successo come un oggetto da guardare.”

Guardando distrattamente il profilo Instagram della modella verrebbe da pensare “beh, è lei che ha scelto di mostrarsi, di cosa si lamenta?”, ma perdendosi tra le pagine della sua autobiografia invece si percepisce tutta la sua sofferenza, le mille difficoltà, il dolore di una donna che sa di piacere, ma che vuole a tutti i costi dimostrare di essere qualcosa in più. Emily Ratajkowski, attraverso il racconto dei suoi primi ingaggi e dei primi passi nel mondo della moda, narra le innumerevoli volte in cui il suo corpo è stato l’oggetto del desiderio degli uomini, il tramite per vendere un prodotto. La sua essenza, il suo essere donna (e non solo corpo), molto spesso è stata ridotta ai minimi termini.

Da sempre bellissima e con un fisico da urlo, la piccola Emily sin da ragazzina viene abituata dalla madre a vestire in un certo modo. Deve sentirsi libera di apparire bella, senza vergogna o paura del pensiero altrui. La modella racconta delle numerose volte in cui la madre le pettinava i capelli fino a farla piangere dal dolore. Capitò addirittura che fu sbattuta fuori dai balli del liceo per i vestiti troppo succinti, nonostante la madre l’avesse quasi spinta a osare. Di sicuro la giovane Emily cresce sapendo di essere bella, sapendo di piacere e non avendo paura di mostrarsi. Quello che ben presto comprende, però, è che molto spesso il “mostrarsi” viene interpretato dagli uomini come “proporsi”.

“Avevo un bisogno così disperato dell’approvazione degli uomini da essere pronta ad accettarla pur se mista alla mancanza di rispetto. Come quelle ragazze, anch’io aspettavo, mercificando il mio corpo e misurando il mio valore in base a un sistema che ruota intorno agli uomini e al loro desiderio.”

“Sul mio corpo” raccoglie una serie imbarazzante di casi di pregiudizio, cattiveria, molestie, fino alla violenza sessuale. Emily arriva a narrare tutto di sè. A partire dal videoclip di “Blurred Lines” di Robin Thicke, che l’ha resa celebre in tutto il mondo nel 2013, ma che si è trasformato anche in un episodio di umiliazione e abuso, Emily scompone in tanti pezzetti la sua vita pubblica e privata, creando un’interessante e vera riflessione sul corpo delle donne. Quel corpo tanto bello e tante volte mostrato al pubblico diviene ingiustamente croce e delizia della sua vita.

Da una parte la modella si rende conto di lavorare grazie al suo corpo, di prestare la sua figura per vendere un prodotto. Dall’altra però sa anche che il corpo delle donne ha una grandissima potenzialità ed è, appunto, “delle donne”. Nonostante le terribili esperienze personali, i traumi subiti e fino a oggi nascosti nel profondo della sua anima, le pericolose dinamiche presenti nel mondo della moda e del cinema, le cattiverie gratuite scritte su Instagram da altre donne, Emily rimane padrona del suo corpo e sembra comprenderne il punto di massimo potere con la nascita di suo figlio.

“Milioni di persone celebravano i propri rituali, preparando il corpo a un altro giorno di vita. La nascita è un fatto ordinario, come tutti quei piccoli eventi: in qualsiasi momento c’è sempre il corpo di una donna in travaglio. E’ al tempo stesso straordinario e normale, il modo in cui i nostri corpi ci conducono attraverso la vita.”

Pubblicato da thegiulybox

Mi chiamo Giulia e sono una ragazza di 27 anni con una grande passione per la lettura e per la musica. Nella vita sono un'ostetrica. Nel 2019 ho finalmente deciso di aprire questo blog, dopo tanti ripensamenti e tante paure, per poter dire la mia su ciò che leggo e per scambiare idee e consigli con altri amanti dei libri.