Se questo è un uomo – Primo Levi

TITOLO: Se questo è un uomo

AUTORE: Primo Levi

EDITOREEinaudi

PREZZOcartaceo 10,50€ – e-book 6,99 €

PAGINE: 153

Testimonianza sconvolgente sull’inferno dei Lager, libro della dignità e dell’abiezione dell’uomo di fronte allo sterminio di massa, “Se questo è un uomo” è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche. È un’analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell’umiliazione, dell’offesa, della degradazione dell’uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.

Se questo è un uomo” è un libro che non ha di certo bisogno di recensioni. Tutti dovrebbero leggerlo almeno una volta e io ho sentito il bisogno e la voglia di rileggerlo da “adulta”, poichè lo avevo letto solo al liceo e avevo dei ricordi vaghi.

In questo libro Primo Levi narra in prima persona la sua terribile esperienza di deportato dai nazisti, prima nel campo di Fossoli, poi ad Auschwitz, dove rimase fino alla liberazione del 1945. “Se questo è un uomo” è un libro che non annoia mai e le uniche volte in cui ci si deve fermare nella lettura è perchè si rimane sconvolti e sconcertati per quello che si legge e per quello che l’uomo è stato in grado di fare a un suo simile.

I capitoli seguono l’ordine cronologico, l’autore ripercorre tutto quello che gli accadde dal suo arresto nel dicembre 1943, fino alla liberazione del 27 gennaio 1945. All’interno dei capitoli i fatti sono narrati di getto, in base ai ricordi, alle scene che più hanno segnato Primo Levi, a quelle che gli tornano alla mente. Levi stesso dice, nella prefazione, che questo libro ha dei difetti strutturali nati dal bisogno di raccontare agli altri.

Primo Levi più volte sottolinea come la sua salvezza sia arrivata per caso, per fortuna, poichè una serie di coincidenze lo hanno portato a salvarsi insieme a pochi altri italiani ebrei. Egli entrò al campo di Auschwitz nel febbraio 1944, a soli 24 anni. Proprio in quel periodo i nazisti decisero di prolungare la sopravvivenza dei prigionieri per necessità di manodopera. Nonostante questo dei 650 ebrei che viaggiarono con Levi, dopo soli due giorni ne rimasero 150. Levi fu considerato “utile” dai nazisti, perchè apparentemente sano e perchè laureato in chimica. Per questo non venne subito ucciso come tanti altri, ma venne portato alla Buna con altri 95 uomini per iniziare a lavorare.

Da qui inizia il calvario dell’autore e di tanti altri uomini. Levi narra dell’arrivo al campo. Viene spogliato, rasato, lavato, tatuato, gettato in mezzo alla neve. Inizia così una vera e propria lotta per la sopravvivenza sia a livello fisico che a livello mentale. Già qualche giorno dopo non si sentirà più un uomo, ma un numero senza un futuro, semplicemente “sul fondo”. Il resto, purtroppo, è storia. “Se questo è un uomo” è una delle testimonianze più complete e forti di quello che è stato. Penso sia fondamentale per tutti leggerlo e ricordarlo.

VOTO: 5/5

CITAZIONI:

“Questo è l’inferno. Oggi, ai nostri giorni, l’inferno deve essere così, una camera grande e vuota, e noi stanchi di stare in piedi, e c’è un rubinetto che gocciola e l’acqua non si può bere.”

“Come pensare? Non si può pensare, è come essere già morti.”

“Per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. […] Siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c’è e non è pensabile.”

Pubblicato da thegiulybox

Mi chiamo Giulia e sono una ragazza di 27 anni con una grande passione per la lettura e per la musica. Nella vita sono un'ostetrica. Nel 2019 ho finalmente deciso di aprire questo blog, dopo tanti ripensamenti e tante paure, per poter dire la mia su ciò che leggo e per scambiare idee e consigli con altri amanti dei libri.