TITOLO: Lei – Principessa di ferro
AUTORE: Meghan March
EDITORE: SEM
PREZZO: cartaceo 14,00€ – ebook 6,99€
PAGINE: 213
I Riscoff avranno anche il controllo della città, ma io sono stanca di sottostare alle loro regole.
Se solo riuscissi a resistere a Lincoln Riscoff e a non cadere ancora una volta nel suo incantesimo…
Sono tornata qui a Gable in cerca di pace, ma i problemi sembrano inseguirmi. Quell’uomo mi ha rubato il cuore dieci anni fa, e non me l’ha più restituito.
Insieme potremmo far ragionare le nostre famiglie, immaginare il nostro futuro. Anche se tenere a bada uno come Lincoln è come seguire di soppiatto un puma nella boscaglia, tirargli la coda e poi scappare sperando che non ti morda. Una cosa stupida, una follia. Ma così inebriante.
Il mio buonsenso me l’ha sempre detto: stai lontana da lui. Io però non riesco a rispettare il divieto.
Tornano nuovamente Whitney e Lincoln, i protagonisti della seconda trilogia di Meghan March. Si tratta di “Lei: principessa di ferro”, il secondo volume della “trilogia del peccato”. Questa serie è uscita in seguito al successo della prima trilogia dell’autrice, formata dai testi “King”, “Queen” e “Desire”. Come ho già detto nella recensione di “Lui”, il libro che ha dato inizio alla trilogia, questa storia mi sta coinvolgendo molto meno della prima. Speravo che l’atmosfera poco carica fosse solo una prerogativa del primo libro. Invece anche in “Lei” ho purtroppo trovato lo stesso ritmo, la stessa modalità di scrittura un pò caotica e non ho empatizzato con i personaggi. Anzi, non mi sono affezionata a nessun protagonista, ma ho profondamente odiato Karma, la cugina di Whitney, veramente perfida in ogni occasione.
In generale, forse perchè avevo grandi aspettative visto che avevo amato la prima trilogia della March, sono abbastanza delusa da questa storia. In ogni caso in questo libro ritroviamo Lincoln Riscoff e Whitney Gable, due ragazzi provenienti da due famiglie completamente agli antipodi e spesso in lotta tra loro. I Riscoff sono molto ricchi, hanno in mano la città, i Gable sono una famiglia povera, additata in paese per varie dicerie susseguitesi negli anni. Lincoln e Whitney, innamoratisi 10 anni prima, si ritrovano per caso e sembrano non voler rinunciare l’uno all’altra, nonostante le avversità e le voci su di loro.
In questo secondo libro si scopre maggiormente il passato dei due protagonisti. Ci sono infatti legami misteriosi tra le due famiglie, che sono probabilmente il motivo dell’odio ancora attuale e dei comportamenti spesso esagerati e forti nei confronti della povera Whitney.
Avevo precedentemente detto che questa storia mi stava piacendo perchè originale e un pò diversa dal solito. Sicuramente tutta la parte misteriosa e velata che interessa il passato è un qualcosa di particolare e che incuriosisce molto il lettore, tant’è che non vedo l’ora di scoprirne di più. Detto questo però devo dire che in “Lei” purtroppo si cade nuovamente nei clichè e lo spettro di “Cinquanta sfumature” torna a essere dietro l’angolo. Basti pensare a Lincoln che, per fare una sorpresa a Whitney, la porta a cena su un’isola con il suo elicottero privato…
Come è accaduto anche in “Lui”, ho trovato un pò confusionario il metodo di scrittura. Nel testo infatti si alternano capitoli narrati da Whitney, capitoli narrati da Lincoln, ma anche capitoli ambientati nel presente e altri che parlano di 10 anni prima. Sia in “Lui” che in “Lei” inoltre la storia entra nel vivo dopo gran parte del testo. Mi sono lasciata prendere dalla narrazione solo nelle ultime 50 – 70 pagine.
Nonostante ciò sono molto curiosa di leggere anche il terzo libro della trilogia, che si intitola “Loro”, in particolare per scoprire come andrà a finire la misteriosa storia che interessa il defunto marito di Whitney, il cantante Ricky Rango, ma anche i vari intrecci presenti tra la famiglia Gable e quella dei ricchi Riscoff. Inoltre aspetto sempre un colpo di scena che mi faccia ricredere, perchè avevo veramente altissime aspettative nei confronti di questi libri.
Un’ultima piccola osservazione: non mi sono messa a contare esattamente, ma un libro definito come “il più caldo dell’anno” penso che abbia solo due brevi scene di sesso in più di 200 pagine, per cui non lo definirei proprio erotico.
VOTO: 3/5